Natura di Buddha

L'espressione italiana Natura di Buddha indica quella dottrina, fondamentale nel Buddhismo Mahāyāna, secondo la quale tutti gli esseri senzienti (sattva) sono già, nella loro natura autentica, dei buddha.

Tale essenza splende in tutti gli esseri senzienti corrispondendo alla loro unica autentica natura, nonostante sia stata ricoperta, nascosta, dalle afflizioni (kleśa: passioni, rabbia, opinioni erronee, brama, ignoranza, dubbi).

Gli esseri senzienti, che quindi altro non sono che Buddha, sono costretti dagli kleśa a vagare nel doloroso saṃsāra, finché, liberatisi da questi fattori disturbanti, recuperano la loro vera natura e splendono come Buddha.

Tale dottrina buddhista si è diffusa in modo particolare nell'area estremo orientale e in quella tibetana.

In Cina ha vissuto un suo sviluppo con alcuni esegeti e maestri della scuola buddhista Tiāntái, dove gli stessi kleśa sono stati visti nella stessa "Natura di Buddha". Ciò che distinguerebbe i buddha dagli icchantika (gli esseri malvagi per antonomasia) non consisterebbe quindi nell'assenza nei primi degli kleśa nella propria natura, quanto piuttosto il fatto che i buddha sono in grado di comprenderne le caratteristiche e quindi di rifiutarsi di metterli in atto. Gli icchantika non sono in grado, invece, di comprendere che la loro stessa intima natura contiene la natura buddhica di purezza e compassione. È la stessa presenza degli kleśa nella "Natura di Buddha" che permette inoltre ai buddha di provare empatia e quindi di intervenire in aiuto degli esseri senzienti che ne sono afflitti[1].

  1. ^ Su questo tema si rimanda, ma solo come esaustiva introduzione, a Heng-ching Shih, T'ien-T'ai Chih-I's Theory of Buddha Nature-A Realistic and Humanistic Understanding of the Buddha in "BUDDHA NATURE: A Festschrift in Honor of Minoru Kiyota" (a cura di Paul J. Griffiths e John P. Keenan), Tokyo 1990, pp. 153 e sgg.

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